La grandissima, splendida, eccelsa Virginia Raffaele non si smentisce: ha talento da vendere e – tanto per essere imparziali – è il meglio che offre l’industria culturale italiana oggi.
Con la modestia di chi – pur essendo consapevole di ciò – non ostenta le sue doti, in camicia bianca, pantaloni oversize e scarpe basse conduce egregiamente due ore di spettacolo funambolico.
Tenerissima la sua nota autobiografica da figlia di giostrai, trasparente, sincero ed emozionato fil rouge che conduce il pubblico nell’atmosfera di un luna park con le voci, i rumori e anche gli odori di zucchero filato e croccante, così ben descritti da lei.
Godibilissime le memorie da anziana signora romana, esilarante gran finale da vera attrice qual’è. Samusà, Roma Teatro Brancaccio