Lo sciopero è un diritto

di Francesca Pasqua

 

Un minuto di silenzio per i morti sul lavoro: è così che viene aperta la manifestazione di questo 17 novembre in Piazza del Popolo, indetta dai sindacati Cigl e Uil a coronamento deo sciopero indetto nel Lazio, nelle Marche, Abruzzo, Molise e Toscana. Nelle prossime settimane lo sciopero toccherà anche le altre regioni di Italia da sud a Nord.

Si è evinto sin da subito che lo scopo dello sciopero e della manifestazione, fossero di creare unione, soprattutto di intenti, in un particolare momento storico in cui c’è grande necessità di dar voce anche a chi non può essere presente, soprattutto ai lavoratori e alle lavoratrici senza contratto e a quelli che nei prossimi mesi lo vedranno scadere.

Aumento dei salari minimi, privatizzazioni delle aziende pubbliche, investimenti sbagliati, rinnovo di contratti pubblici e privati come priorità, tagli alla sanità, e tagli all’istruzione. Questi I temi più caldi al centro del dibattito.

E ancora, studenti che hanno portato sul palco il tema degli aumenti delle tasse scolastiche e degli affitti per fuori sede, oltre a veder chiudere sempre più classi di vari istituti a causa della fatiscenza delle strutture.

A concludere il dibattito, Pierpaolo Bombardieri e Maurizio Landini, rispettivamente segretari dei sindacati di Uil e Cisl, che con parole diverse ma con comunione di intenti hanno dimostrato chiaramente che privatizzare vuol dire svendere, come lo è stato in ogni momento storico.

“Adesso basta” è lo slogan che i due segretari dei rispettivi sindacati hanno scelto. “Ora è il momento” afferma Landini, “perché non c’è un secondo tempo e un secondo momento per agire.”

E ancora, il segretario di Cisl ha sottolineato che il senso profondo della parola sindacato è solidarietà, e infatti afferma: “Senza la solidarietà, il sindacato non esiste.

Praticamente la solidarietà pone un vincolo, la solidarietà Vera non si fa tra uguali, si fa se chi sta meglio è pronto a scioperare per chi sta peggio e per chi non può permettersi di scioperare.”

E infine, a coronare il dibattito di questa giornata di sciopero, è la parola Pace, che campeggia su un enorme striscione in un lato di Piazza del Popolo.

Che ci sia Pace, che ogni nazione possa lottare per essa sempre perché come ha affermato Maurizio Landini : “La guerra la pagano i lavoratori e le lavoratrici di tutto il mondo, i civili, ossia coloro che non c’entrano nulla.”