Un monologo sentito, profondo e sincero, la dichiarazione d’amore che Luca Sommi ha fatto alla Carta Costituzionale. E ce n’era bisogno, in tempi in cui non si fa che parlare di riformarla, modificarla, cambiarla… Eppure non c’è nulla che la Costituzione Italiana non ricomprenda in sé, nulla di omesso o tralasciato.
Raccontata per immagini, prendendo in prestito dei dipinti famosi per ispirare suggestioni e stati d’animo. Corsi e ricorsi storici, scene di quadri secolari che oggi sono attualissimi e calzanti. Quant’è bella la nostra Costituzione…
A 77 anni la Costituzione è modernissima e – se solo la si attuasse – sarebbe risolutiva per tutti i problemi odierni del Paese. Ogni articolo individua precisamente le priorità per una vera società civile, affinché nessuno resti indietro.
Valori di solidarietà e aiuto reciproco sono il suo asse portante, la sua essenza, il suo DNA. Tutti i 139 articoli sono permeati da un chiaro spirito di comunità e democrazia, ribadendo l’importanza del mantenimento dello stato di pace.
L’etica conta più della ragion di Stato, e il progresso sociale è misurato dalla fedeltà ad essa. Luca Sommi tocca tutte le questioni scottanti di cui tanto si dibatte: dalla guerra alla magistratura, dai ministri indagati ai giornalisti censurati, dai migranti al salario minimo.
Ci voleva proprio un’ode al capolavoro giuridico a cui hanno dato vita madri e padri Costituenti. Con orgoglio oserei dire “patriottico” (termine oggi strumentalmente rivalutato da una parte politica ma – in questo caso – più che adatto), Sommi ci regala una speranza.

