Perché assaggiare e basta? Sperimenta!

Frutta e verdura si sa, sono alla base di una sana e corretta alimentazione. Ci troviamo spesso però a combattere con bimbi che non hanno nessuna intenzione di mangiare l’una e/o l’altra.

I tentativi per renderli più appetibili sono tantissimi e alla portata di tutti. Dagli impiattamenti furbi, alle consistenze camuffate, ad usi di spezie e odori che potrebbero darci il via libera alla finale di Masterchef, eppure tutto questo alle volte non basta.

Non starò certo a parlare di magici elettrodomestici o tecniche infallibili, anche perché il gusto è talmente soggettivo e in continua evoluzione che sarebbe inutile.

Sono però fermamente convinta che quando il bambino dice di no vada ascoltato.

Non per forza assecondato in tutto ma cercate di capire da cosa nasce la sua avversità verso un tipo di alimento e offritevi disponibili a trovare una soluzione insieme. La collaborazione è sempre la chiave giusta per escludere una chiusura o un pregiudizio.

Una cosa che ho notato negli anni è che i bambini non hanno quasi mai modo di esplorare gli alimenti, quando ci sono in asilo attività di manipolazione di essi, ne sono totalmente rapiti, proprio perché forse non è un’attività che si tende a fare in casa.

Il primo suggerimento che mi viene quindi da darvi è: lasciate che sperimenti.

Facciamo un esempio pratico: vostro figlio odia le mele?

Andate insieme al mercato e compratene diversi tipi, magari dai colori diversi e una volta a casa scoprite tutto quello che si può fare con questo splendido frutto.

Lasciate che le lavi in autonomia, che le odori, che le grattugi, che le usi come stampi su di un foglio. Fate si che possa conoscere l’alimento in modo non convenzionale e indipendente. I sensi sanno bene come essere stimolati e magari tra una manipolazione e l’altra potrebbe scapparci un morso, o due o tre

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Trovo che sia utile farlo con tutti gli alimenti, dai più ai meno amati, così da averne una conoscenza più solida e poterne gioire a 360 gradi.

Il lusso di giocare spesso può diventare il modo più avvincente per conoscere o apprezzare qualcosa, utilizzando anche l’ambiente cucina, non sempre utilizzato dai bambini come spazio esplorativo.