La frittata è fatta

di ADA MARGHERITA BRACCIOLI · PUBBLICATO 2 MARZO 2019

Quante persone parlano di cibo oggi? Quanti blog, canali, pagine, account, programmi? Troppi.

Beh io non sarò la prima certo, ma neanche l’ultima a parlarne.

Classica storia, bimba curiosa che adora vedere la nonna cucinare, cintura nera nel leccare impasti crudi e spezzettare angolini di lasagna di nascosto.

Poi arriva un momento in cui comprando un libro di scuola ne compri 3 di ricette, e lì si che son dolori, capisci che sta arrivando il punto di non ritorno, che la gente intorno a te deve ingrassare perchè la tua vena creativa deve liberarsi.

Cucinare è vivo, colorato, dinamico ma soprattutto divertente.

La cosa più spassosa non è tanto il risultato quanto il disagio nel provare una ricetta e vedere che viene fuori tutto il contrario di ciò che si aspettava.

Quindi se pensate che qui si propongano ricette da fare a casa la domenica per far bella figura con la suocera, o idee per il brunch super instagrammabili, siete davvero fuori strada.

Quello che voglio fare è trovare delle ricette antiche, dimenticate (per davvero), preparazioni insolite e fuori moda, replicarle, capire quanto siano mangiabili e provare a modificarle a mio gusto.

A proposito di gusto, ognuno ha il proprio!

Qui non ci sono manuali, solo esperimenti e dato che sarò io a mangiarli, non proporrò mai qualcosa che non mi piace, patti chiari e amicizia lunga.

Psss.. vi svelo un segreto, se modificate una ricetta presa da qualsiasi sito nessuno verrà a giudicarvi, quindi siate gentili e giochiamo insieme!

I fallimenti sono ben visti da queste parti (stiamo sperimentando no?), quindi se non verrà qualcosa sarò la prima a documentare il disastro trionfante! Ovviamente se voi proverete ad interpretare le ricette, magari anche in modo competente, mandatemi tutto e sarete felicemente pubblicati, perché qualcuno dovrà pur prendersi il merito di fare qualcosa di buono!

Ora che avete capito che non c’è davvero nulla da imparare, ma solo da ridere, possiamo cominciare.

La prima ricetta che voglio affrontare è presa da un libro chiamato “ANTICA ROMA A TAVOLA” ed. Meravigli, libro molto piacevole e curioso, e si tratta di un dolce.

FRITTATA AL LATTE

4 uova

4 cucchiaini di miele

200 gr di latte (circa un bicchiere)

Olio

Pepe

Ora, parlando seriamente, voi quando avete voglia di un dolce, ve la fareste una frittata? Io no!

Seguo minuziosamente il procedimento indicato (l’avete mai fatta una frittata? È uguale) ed ecco il risultato.

Non l’avrei mai assaggiata, non con il pepe sopra, eppure emanava un odorino, che contro ogni aspettativa, mi ha fatto venire l’acquolina.

Assaggio: è morbida, dolce, il miele si sente ed è molto piacevole al palato. Non ci crederete mai, ma il pepe ci sta divinamente.

C’è un ma, sempre una frittata rimane e io non ce la posso fare.

Ecco che parte l’esperimento:

4 uova

4 cucchiaini di miele

1 tazzina (da caffè) scarsa di latte

1 pizzico di cannella

1 pizzico di vaniglia

Convinta della mia idea geniale inizio ad amalgamare il tutto, prendo le fruste elettriche e monto il composto per circa 8 minuti.

Accendo il forno, lo metto statico a 180 gradi e inforno come fossero delle frittatine soufflé (l’intento era quello).

Dopo due minuti iniziano a gonfiare, la mia autostima sale con loro, il tempo di fare un’imbarazzante danza della gioia e… ecco il risultato.

Ok… era davvero troppo presto per cantar vittoria, e forse, con delle vere basi di cucina avrei dovuto capire che non avrebbe funzionato.

Non demordo, ho troppo impasto per buttare via i miei sogni da food blogger, questa volta però non ci casco, stavolta uso il carico da mille, l’arma segreta: LA FARINA

Basta frittatoni, è ora di usare le maniere forti, il magico potere dell’incontro tra il lievito e la farina non potranno deludermi.

Aggiungo 55 gr circa di farina

1 pizzico di lievito

Il forno rimane statico a 180 gradi e dopo 11 minuti…tadaaaan!

Ok.. non è una gran cosa, non è neanche una gran rivisitazione, (apprezzate i pezzetti di banana spolverizzati di pepe e irrorati di miele, dai) però è mangiabile lo giuro!

Quali danni faremo la prossima volta?

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