Il 28 novembre è stata presentata al museo Maxxi di Roma un’opera d’arte nella sua giusta cornice. La rinomata Pinsa Di Marco, prodotto da forno conosciuto nel mondo e creato più di 20 anni fa dalla famiglia romana, ha ora voluto esprimere creatività anche nel packaging.
Gli illustratori che hanno “vestito” i cartoni di imballaggio delle pinse take away (Camilla Falini, Lucio Schiavon e Daniele Tozzi) si sono ispirati a ciò che il prodotto richiama: romanità, convivialità, artigianalità. Colori vivi, disegni e simbologie per tavole grafiche da collezione, che coniugano passato e futuro.
Il “rispetto” è il valore portante del brand: per la famiglia (crescere insieme con un bel progetto comune), per la tradizione (tempi e modi di lavorazione antichi), per il consumatore (qualità garantita e attenti controlli), e per i pizzaioli (conosciuti uno a uno dai titolari).
Il costo contenuto, l’alta digeribilità e il gusto squisito fanno il resto. La Pinsa Di Marco, eccellenza nel settore della panificazione, la si comincia a gustare con gli occhi a scatola chiusa, per poi – attratti dal profumo – apprezzarne la bontà in compagnia.
L’azienda Di Marco attiva dal 1981 nel settore professionale della pizza, nasce dall’iniziativa imprenditoriale di Corrado Di Marco, veterano nel mondo della panificazione, e vede tutta la famiglia presente.
Cultura del buon cibo e mangiar sano apprezzando l’arte; e ancora, street art per street food: connubio perfetto per un cibo da mangiare in qualunque ora e ovunque. Con l’apporto artistico, la Pinsa Di Marco diventa ora riconoscibile grazie anche al suo imballo da asporto.
La “Pbox” ha due funzioni in una, e i suoi artisti dell’avanguardia contemporanea spaziano dallo stile pop a quello dei graffiti al lettering creativo. Si può così gustare un’ottima pinsa conservandone la scatola e appenderne alla parete il coperchio, in linea con un’ottica di sostenibilità culturale.